Per sottoscrivere il
comunicato ed aderire alla nostra iniziativa di protesta si può fare uno dei
seguenti modi:
- Inviare un email con: Nome e Cognome, Professione, Nazionalità, Città e Paese di residenza all’indirizzo comunicatocontrocina@gmail.com
- Accedere ai siti seguenti e compilare online la scheda di adesione:
La Cina ora, dopo tre decenni di accumulazione e rafforzamento delle forze economico-finanziaria e militare, sta adottando delle politiche espansionistiche nella regione Sud-Est Asia-Pacifico con l'ambizione di impadronirsi di tutto il continente asiatico, per poi utilizzare l’Asia come un trampolino di lancio per portare avanti il sogno dell'egemonia del mondo.
Le politiche espansionistiche del governo cinese vengono attuate in varie forme: sfruttando le esportazioni come leva per accumulare valuta
estera, e con tale valuta a disposizione la Cina ha
penetrato i mercati finanziari mondiali
ampliando investimenti o addirittura appropriando le strutture
finanziarie oppure gli impianti di economia produttiva di
molti paesi industrializzati nel mondo, dall’Europa all’America,
dall’Asia all’Africa, da Est ad Ovest, con l'obiettivo
di manovrare, oppure per lo meno condizionare, tutto
il mondo economico-finanziario in senso favorevole
alla Cina.
Inoltre, in questi ultimi decenni la Cina ha
incrementato notevolmente gli investimenti per la difesa, con l’obiettivo di rinnovare e modernizzare il
suo esercito in tutti i settori: terra, mare, cielo … e
anche nel mondo del cyberspazio.
Soprattutto dal punto di vista militare, le forze militari cinesi stanno intensificando le attività
di provocazioni, di aggressioni e di occupazioni illecite delle acque
territoriali e dello spazio aereo
dei vari paesi nella regione Sud-Est Asia-Pacifico, per esempio, l’invasione
delle scogliere Scarborough delle
Filippine (Aprile/2012), oppure la definizione della “zona
di identificazione della difesa aerea”
(ADIZ) sulle isole Senkaku del Giappone
(Novembre/2013), l’invasione dell’arcipelago Paracel (1974) e parti
dell’arcipelago Spratly (1988) del Vietnam, e
più recentemente, dall’inizio del Maggio scorso la Cina ha palesemente e illegalmente posizionato la
piattaforma off-shore di trivellazione “Haiyang Shiyou 981” proprio nella zona economica esclusiva (EEZ) del Vietnam, ignorando
quindi tutte le norme
di diritto internazionale generale ... E’ facile capire che tutte queste attività di provocazioni,
di aggressioni e di invasioni illecite del governo di Pechino hanno lo scopo di
affermare forzatamente il desiderio di occupare tutta la zona marittima del
Sud-Est Asia-Pacifico definita come l’operazione di “Linea a forma di U di 10
segmenti” (The ten-dotted U-shape line)
che copre un’area di acque territoriali dichiarata sovrana della Cina che estende
dalle coste del sud della Cina fino alle zone marittime di Malesia ed
Indonesia.
Tutto ciò che sta portando
avanti la Cina nella zona del Sud-Est asiatico non solo ha gravemente violato
la sovranità, diritti sovrani e la giurisdizione dei paesi nella zona, ma ha
anche compromesso seriamente la pace, la stabilità e la sicurezza della
regione, in violazione dei diritti internazionali, in particolare la
“Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982” (UNCLOS) e la “Dichiarazionesulla condotta delle parti Mar Cinese Meridionale” (DOC), firmato tra la Cina e
l'ASEAN nel 2002, aumentando il rischio di un conflitto armato.
Nella storia dell’umanità, ci
sono state atroci guerre, piene di dolori umani e di distruzioni, e alla fine
abbiamo capito che le guerre non abbiano portato alcun beneficio ai nostri
paesi, né agli altri paesi, e tanto meno al mondo.
La guerra non è mai stata e
non sarà mai la soluzione ai conflitti. I popoli vietnamita e filippino sono popoli
amanti della pace e credono anche che lo
sia la stragrande maggioranza del popolo cinese. Molti paesi e organizzazioni
di tutto il mondo hanno condannato le aggressioni e le azioni illecite della
Cina, addirittura molti cinesi hanno espresso il loro parere contrario agli
atti del governo cinese. Tutti i popoli di tutti e tre paesi devono unirsi e
contrastare qualsiasi conflitto, attacco o aggressione che possa potenzialmente
far esplodere una guerra ingiusta, istituendo la stabilità e sicurezza nella
regione.
Insieme al popolo italiano,
i popoli vietnamita e filippino fanno quindi questo appello per:
- Denunciare tutte le attività di provocazioni, di aggressione e di violazione territoriale del governo cinese ai paesi nella regione.
- Chiedere al governo cinese di porre fine immediatamente a tutte le attività di provocazioni, di aggressione e di violazione, di rispettare i diritti internazionali, la “Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982” (UNCLOS), e seguire scrupolosamente la “Dichiarazione sulla condotta delle parti Mar Cinese Meridionale” (DOC) firmato nel 2002.
- Chiedere al governo cinese di fermare immediatamente tutte le operazioni di costruzioni sulle isole occupate illegalmente e di risarcire i danni causati al Vietnam e alle Filippine.
- Chiedere al governo cinese di adottare tutte le moderazioni ed evitare azioni che possano minare la pace e la stabilità nella regione; e di risolvere le controversie con mezzi pacifici, senza usare o minacciare di usare la forza.
Roma, il 18 Luglio 2014
ASVI – Associazione degli
Studenti Vietnamiti in Italia
ENFiD – European Network of
Filipino Diaspora
BANTAY WEST PHILIPINES SEA
Le organizzazioni che hanno
aderito all’iniziativa
- FEDERFIL-ITALY – Federation of Filipino Communities and Associations in Rome, Italy
- TaskForce – OFW – Alleanza Filippina in Italia
- San Filippo Apostolo Filippino Community – Grottarossa, Roma, Italia
- Guardians Philippines International – Anti Crime
- Umangat Migrante, Rome, Italy
- Pinoy Radio Italia – Channel Philippines Network
Per sottoscrivere il
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